Sintesi dei Seminari 1999-2000
Si è concluso presso il Centro Studi Assenza di Milano il ciclo
di lezioni dal titolo: I Seminari dell'Assenza (1999-2000). Il finire
del secolo e l'emergenza complessa dell'asistema in-Assenza.
I seminari sono tenuti da Paolo Ferrari, medico psicoterapeuta, studioso delle
attività nervose superiori in-Assenza, artista e musicista, Luciano Eletti
laureato in filosofia ed esperto di nuove scienze umane, Susanna Verri psichiatra
e psicoterapeuta. Prevedono inoltre l'intervento di altri ricercatori dell'équipe
multidisciplinare del Centro Studi Assenza e del pubblico presente in sala.
Il corso è parte di un progetto culturale-scientifico1 iniziato nel '91, comprendente
l'esplorazione del dominio esperienziale e conoscitivo individuato da Paolo
Ferrari all'inizio degli anni '70 e denominato Assenza e delle
profonde modificazioni culturali e antropologiche da questo indotte entro
il sistema noto di realtà.
Negli anni precedenti si è avviato lo studio di un particolare oggetto reale
(oggetto reale in-assenza) corrispondente in Homo sapiens a differenti
modalità relazionali (arelazionali): per la loro non fissità e per la
spiccata tendenza a gradi maggiori di complessità, queste sembrano adatte allo
sviluppo di ulteriori e più ricche attività mentali e affettive (attività
nervose superiori in-Assenza). Secondo un modello mutuato dalle Scienze
della complessità2 l'entità in-Assenza che si viene a costituire dato
l'accoppiamento delle nuove proprietà con la realtà nota è rappresentabile come
un particolare sistema complesso (asistema complesso in-assenza).
L'emergenza di tale asistema alle soglie del terzo millennio, il suo
significato e la sua contestualizzazione entro le vicende storico-culturali
e sociali del secolo giunto alla fine, sono stati oggetto del corso di quest'anno.
Paolo Ferrari ne ha trattato gli aspetti più avanzati descrivendo le proprietà
di alcuni modelli teorico-conoscitivi; i suoi collaboratori, in modo differente
secondo la formazione e le competenze di ciascuno, hanno tracciato connessioni
tra il dominio in-Assenza e i diversi campi della psicoanalisi, della
psichiatria, della filosofia, delle nuove scienze della complessità.
Nei suoi interventi, Susanna Verri si è occupata di una diversa concezione della
sanità (e della malattia), di come queste siano pensabili da una prospettiva
asistemica in-Assenza. Ha seguito l'evolversi del rapporto tra
normalità e follia, a partire dalla crisi della centralità del soggetto aperta
dalla psicoanalisi con la scoperta dell'inconscio all'inizio del secolo (S.
Freud, L'interpretazione dei sogni, 1900) e poi divenuta uno dei temi
cruciali delle avanguardie artistiche e culturali del Novecento (Sem. 18/11/99).
Si è visto come (Foucault, Storia della follia nell'età classica,
1963) la psichiatria sia nata da un' esclusione con cui il sapere ha separato
la follia, alienandola nella malattia mentale e consegnandola a una diversità
da occultare e recludere entro le mura dei manicomi. Seguendo Basaglia e i suoi
Scritti (1981), si è evidenziata la funzione politica (Sem. 17/2) di
un sapere-potere sulla follia che riceve dalla società la delega a separare
e controllare ogni diversità. Da questo punto di vista è stato riconosciuto
il grande valore storico, sociale e politico della legge di riforma degli ospedali
psichiatrici (Legge 180 del 13/5/1978 e legge n. 833/1978), e anche come questa
sia stata sostenuta (e preparata) dall'esigenza di un profondo rinnovamento
nella prassi e nell'etica della cura, e accompagnata dalla formulazione teorica
di un nuovo sapere tecnico (degli operatori: medici, psichiatri, psicologi,
educatori, infermieri). Un sapere che, non accettando di essere parte
di un meccanismo di esclusione, controllo e assimilazione delle differenze,
ricercasse invece la sua legittimazione "dalla base" per fare della società
nel suo insieme un luogo di sanità e di cura. Si è visto come, a vent'anni
di distanza da quella riforma, abbattute le mura dei manicomi e smantellata
in gran parte la struttura fisica del potere e del controllo, si stia evidenziando
la mancanza di un più profondo e radicale mutamento nella concezione del rapporto
sanità-malattia all'interno della società come, soprattutto, nella mente e nella
cultura di gran parte degli operatori del settore (psichiatri, psicologi, psicoanalisti).
Come Susanna Verri ha più volte sottolineato riprendendo gli interventi di Paolo
Ferrari, in-Assenza sanità e cura vengono ripensate entro la prospettiva
asistemica, per la quale non vi è sostanziale differenza tra individuo sano
e individuo malato. La malattia (mentale) è specie-specifica (si veda
a questo proposito la nozione di schizofrenia della specie3, e
perciò sovra determinata rispetto all'individuo, vincolata a un incompiuto passaggio
evolutivo (V. nota 3). L'attività di cura procede da un piano di profonda
uguaglianza e tende all'aumento di complessità del sistema (asistema).
Essa mira nel singolo (psicoterapia in-Assenza) come, più in generale,
nella collettività (Vedere oltre: l'Installazione-Raddoppio (dematerializzante)
in-Assenza) all'attivazione, secondo il metodo del Raddoppio in-Assenza,
delle nuove e più fini proprietà mentali, affettive e relazionali consone alla
complessità asistemica - propria di Homo sapiens dato lo sviluppo
della neocorteccia - e non ancora adeguatamente riconosciute e sviluppate. Queste
proprietà sembrano tra l'altro adatte all'espressione di un' ulteriore capacità
relazionale (arelazionale in-Assenza, mediata dalla proprietà del distacco)4:
un migliore e più ampio rapporto con l'altro e, in generale, con ogni differenza
(di sé e dell'altro) è assunto come condizione di sanità (sanità in-Assenza)5.
In accordo con tali premesse, nei seminari sono stati proposti nuovi modelli
etici (e scientifico estetici) (Sem. 16/12/99 - P.F., Progetto di città (del
terzo Millennio) in-Raddoppio assente: dematerializzazioni e rimaterializzazioni
in-Assenza) attraverso cui formulare (Sem. 20/1/00) il "paesaggio d'un mondo
nuovo come emergenza d'un nulla (virtuoso, virtuale) costantemente rimodellato
in-Assenza".
Durante l'anno l'attività dell'associazione6 ha reso possibili, tramite collaborazioni
senza fine di lucro con aziende e privati, alcune iniziative7 volte a intervenire
in diversi ambienti di lavoro al fine di migliorarne la qualità di vita e lavoro
e, in certi casi8, la sicurezza. Nei Seminari sono stati presentati gli ultimi
plotter paintings9 di Paolo Ferrari, particolari elaborazioni-trasformazioni
della fotografia10: alcuni di questi, collocati in diversi contesti lavorativi
(Installazioni-Raddoppi (dematerializzanti) in-Assenza) hanno agito quali
mediatori dell'accoppiamento tra il dominio in-assenza, i luoghi
di lavoro e le persone che vi operano11.
Luciano Eletti si è occupato della relazione tra arte visiva e ambiente di lavoro,
puntualizzando il significato dell'Arte in-Assenza in fabbrica12. Oltre
l'ambito di un' operazione culturale ed estetica, egli ne ha evidenziato la
portata quale catalizzatore dell'aumento di ricchezza e complessità sia dell'attività
mentale e affettiva (attività pensante in-assenza) degli uomini al lavoro
che, più in generale, della qualità relazionale13 del luogo di lavoro tout-court
(formazione di un tessuto arelazionale in-assenza).
Nei Seminari di quest'anno, Eletti ha ripreso questi temi nell'ambito di una
elaborazione preliminare allo sviluppo di un'analisi estetica delle opere in-Assenza.
Si è occupato dell'atto del vedere così come è stato pensato dal pensiero filosofico
occidentale, cercandone poi alcuni raffronti con la diversa concezione orientale.
Come già aveva fatto negli interventi ai Seminari dell'anno scorso, ha assunto
il dominio in-Assenza quale prospettiva privilegiata per confrontarsi
con l'alterità, rappresentata in questo caso dalla Cina e dalla sua cultura14
. Esplorando il rapporto tra vedere e fotografia (R. Barthes, La camera chiara;
S. Sontag, Sulla fotografia; R. Krauss, Teoria e storia della fotografia)
ha evidenziato il diverso significato della fotografia all'interno delle due
culture orientale e occidentale. Si è occupato degli aspetti teoretici dell'atto
del fotografare, interrogandosi circa un possibile "affrancamento" dello sguardo
"dall'a priori fotografico": uno sguardo divenuto oscillante15 perché sganciatosi,
sia pure di poco, dalla sua fisiologia, e cosi più consono e in sintonia con
l'attività specifica della neocorteccia cerebrale, quella del pensiero capace
di complessità asistemica, comporterebbe altresì una diversa capacità
per il 'vedere' di Homo sapiens s. Questi risulta attualmente privo di
sufficienti attività in-relazione, ancora impossibilitato a distaccarsi
da sé in modo da cogliere realmente ciò che è altro.
In-Assenza, la complessità dell'asistema - così come si è discusso
durante i Seminari - richiede l'acquisizione di nozioni quali
oscillazione sistema-asistema (Sem. 16/3/00), o crisi dell'atto
pensante come "catalizzatore di un nuovo pensare" (Sem.11/5/00:
Asimmetrie e asistematicità in-Assenza quali catalizzatori dell'appalesarsi
di una Storia-realtà sul filo d'una splendida caducità (crisi dell'atto
pensante). Esse valgono come premesse per una nuova cultura16 capace di
assumere gradi maggiori di instabilità e di oscillazione, cosi come sembrano
anche richiedere i recenti sviluppi socioculturali ed economici (globalizzazione
delle culture e dei mercati) e il progresso delle tecnologie informatiche (virtualizzazione
dei codici di comunicazione).
A conclusione del corso '99-'00, durante il seminario (15/6/00): In-absence:
nel tempo-spazio ulteriore. (Danzando l' Altro), è stata presentata una
coreografia appositamente ideata. Nell'ambito di un progetto coreografico-musicale
in-progress con coreografia di Enzo Correale - direttore artistico dell'Accademia
di Danza Flegrea di Napoli - e musica e ideazione generale di Paolo Ferrari,
Correale ha danzato con dieci suoi allievi. E' stato presentato il movimento
dal titolo Intorno a Stockhausen17. La stessa coreografia, con quella
presentata ai Seminari dell'anno scorso: Intorno a Zago-Mozart, è stata
eseguita in pubblico in due serate svoltesi al Teatro Augusteo di Napoli il
27 e 28/6. A proposito di questa danza, Paolo Ferrari ha scritto18 : "Con ciò
(la danza in-Assenza) la sanità più ampia e aperta s'impadronisce dei
danzatori e di tutti coloro che assistono alla danza, invitati a partecipare
a loro volta con la complessità ciascuno del proprio essere (altro). La libertà
d'un siffatto universo, costituito dalla trama del tempo-spazio ulteriore
in-Assenza è infine conquistata: la realtà appare volentieri piegarsi sgombra
delle sue eccessive concretezza e fissità che ne occludono il senso profondo
fin dai suoi esordi: il transito è ora aperto per chiunque di qui voglia passare,
tragico o lieve, vuoto nel mezzo, affrancato dagli antichi legami evoluzionistici
dell'essere e pensare (soltanto) la cosa."
Al termine di ciascun Seminario è stata eseguita da Paolo Ferrari e Lisetta
Carmi una Musica per Doppio pf. composta da Paolo Ferrari: Paolo Ferrari ha
raddoppiato in-Assenza (composizione in tempo reale) una partitura da
lui scritta appositamente per quel Seminario ed eseguita da Lisetta Carmi in
quell'occasione.
Susanna Verri
Suzanne Delorme