Sunto della XII Lezione 92-93 XII LEZIONE

Distacco di specie, non più solo distacco nella relazione madre-figlio (attualmente incapace di assenza), ma dal collegamento antico con la specie precedente animale, la cui natura, chiusa in se stessa, funziona in rapporto strettissimo con la cosa. L'elemento più importante appartenente all'uomo è la capacità di comunicare in mancanza dell'oggetto concreto, di pensare per concetti ( il concetto "albero" è comunque un oggetto posto nel cervello, non è anti-albero ): la mente, discontinua e precaria perché ha una radice occlusa, del soma. Tra mente e corpo non è avvenuta una recisione netta, ma una scissione patologica. In una relazione per assenza la mente sussume in sé l'oggetto del corpo e lo abbandona. L'individuo, in quanto costituito da fisicità incapace di astrarsi, è oggetto morto e tale è il mondo fisico, proiezione dell'io fisico: sganciatosi dalla natura, l'uomo ha inventato la mente, ma non un altro corpo (un'altra oggettivazione) e vi è morto dentro: il dolore della specie. La specie non ha libertà di pensare il ( suo ) niente; nel centro della specie c'è il niente: nientità è ( capacità di ) astrazione, il togliere l'oggetto, generare soltanto la disposizione all'essere nulla, altro. Progettare il livello dell'antistoria, capire che cosa siano i linguaggi che l'uomo ha inventato svuotati del loro oggetto, produrre un salto attraverso l'antilinguaggio in modo che chi lo accolga possa essere per un attimo dall'altra parte. Nelle lezioni la realtà in assenza continua a farsi sul livello della maturazione dell'encefalo, delle relazioni mente-corpo, pur non avendo l'uditore possibilità di averne coscienza immediata per il momento. Preparare la specie alla chiusura di una storia, educarla a un nuovo passo, affinché non sia spazzata via ogni possibilità di pensare una condizione di terrestrità, ad astrarre di più; ciò significa cambiare totalmente le radici, sbagliate, del corpo. La storia va verso un campo d'assenza; accelerare tale procedere per piccoli passi, fondare velocemente una civiltà che si trascini l'intera civiltà precedente, che accetti che la storia si estingua e la specie taccia e generi una centralità vuota. Pur profondissimo, all'infinito, il vallo tra l'universo anti e il mondo privo di nientità, dare luogo, usando i linguaggi attuali ( p.e. la musica ), a un passaggio sempre più ravvicinato tra i due, affinché l'uno possa stare con l'altro.