Sunto della VIII Lezione 92-93 VIII LEZIONE

( La cellula mentale e la relazione madre-figlio )

Un nulla affettivo può stare ora entro il reale noto - Fondamentale il distacco affettivo, l'assenza come 'lontananza da', tra madre e figlio per la formazione di elementi iniziali della mente, fattore di connessione tra il nulla assente e la materializzazione di questo nell'ambito della relazione con le cose - Sul livello in anticipo di un attimo e in uno spazio antecedente rispetto all'ideazione normale concretizzante, sul quale madre e figlio sono ancora elementi astratti, non conchiusi nell'evidenza, si forma la mente assente - Funzione della madre non solo lo staccare il figlio da sé nel concepimento stesso, il rapporto ha principio nella pre-origine: la madre deve saper formare il pensiero dell'anticosa, l'antipensiero disporsi, come antimadre: l'assenza nella cellula mentale primordiale, affettiva, può iniziare ad esistere. A una crescente capacità di assenza nella nuova relazione madre-figlio corrisponde il costituirsi di un campo di realtà sempre più ampio; per retroazione, si produce un ampio campo vuoto che è il sistema madre-figlio-realtà: assente a se stesso, il figlio riconosce la madre come assolutamente diversa da sé; inversamente la madre il figlio: sorge la possibilità di alterità, di una sostanziazione altra, di una radicale diversità di origine del pensiero - Mai definitiva la realtà, né ontologica: in evoluzione con la struttura mentale. Essendo nulla (antirealtà), la realtà continua a trasformarsi - Attingere anticose dalla realtà per poter pensare; possibilità evolutiva di progettare una realtà di infinita relazione, che accetti il nulla, sua condizione, e segua il principio di realtà: tacendo nel sonno profondo, la mente già emette un tenue linguaggio assente che entra nel sogno della fase REM - Nevrosi e psicosi disturbi dell'assenza, incurabili in mancanza del livello di assenza. Completamente alterato il fondamento già nel rapporto madre-figlio, nella cellula originaria, la specie può guarire solo prendendo il basamento assente nella sua interezza. Non più a frammenti, la realtà si accorda vuota. La fermezza del nulla genera il complesso dell'alterità.