Sunto della VII Lezione 92-93 VII LEZIONE

Porre la cessazione della cosità non è ideazione concettuale, è necessario che l'assenza sia in realtà: occorre che l'uditore sia preparato a far sì che il luogo delle cose di nuova specie si faccia, sebbene non in grado di rintracciare il procedimento avvenuto, perché su livelli di un inconscio 'altro', reale e razionale, oltre l'origine animale - Dal vuoto più profondo del livello zero verso un luogo in cui la cosa si fa realmente, è anticosa, il silenzio della cosa, appena discosta dalla realtà nota, così da scomparire allo spazio-tempo consueto, tempo a sua volta - L'essere, l'ente, né esistono né sono diversi (contra Heidegger) , elementi pensati dalla mente umana volta all'oggettualità, appartenenti entrambi alla categoria di cosità. Pensare di poter avere esperienza del nulla, della cosa mancante ( in luogo dell'essere e dell'ente), invece che immaginarsela, momento evolutivo, psicobiologico importantissimo della specie: derivante dalla mente dei primati, aventi oggetti come loro sostanza, totalmente incapace finora di pensare l'assente, ciò che è diverso dalla cosa (tale pure l'astrazione matematica, la filosofia), la mente umana porta in sé il limite enorme del nulla come mera immagine, non può pensare l'alterità, produrre la coscienza dell'Altro - Fuso con la madre, il bambino non sa distaccarsene: i tentativi generano un vuoto errato (la fantasia, che induce la paura del nulla): il suo pensiero frammentario, somatico, ripete il corpo della madre. Neppure nelle fasi pre-edipica ed edipica si produce il distacco, la possibilità di pensare lo zero affettivo. L'adulto non sarà diverso dal bambino, nell'incapacità di essere altro dall'altro - Nel passaggio dal primate all'uomo, accanto a segni iniziali di pensiero astratto, si trasmise nella nuova specie il mondo allucinato, della replicazione coatta, dell'identità fissa, proprio dell'animale: il mondo nacque allucinato, come il bambino nasce in mezzo al delirio: occupa tutto lo spazio ed è occupato dalla madre, produce allucinazione per salvarsi da una fusione soffocante - Un linguaggio strettissimo dà infiniti elementi assenti, non forma traccia; non soggetto alla memoria meccanica, un accumulo di cose, ma un immediato essere dimenticato: un'altra memoria agisce, ove sia disponibilità affettiva: la traccia vuota della cosa vuota: un altro livello comincia a vivere e formarsi.