Sunto della VI Lezione 92-93 VI LEZIONE

(La mente e l'altro)

Avamposto, le lezioni, del ponte tra la condizione umana attuale e quella capace di vuoto anziché della cosa; hanno in sé informazioni equivalenti per quantità a una biblioteca, talora al limite della possibilità di cognizione. Sul linguaggio se ne forma un altro simultaneo ulteriormente vuoto, che ruota il primo e produce una terza lingua, insieme dei due vuoti precedenti: la mente. Analogamente in musica: un secondo livello B raddoppia A, livello subliminale dell'ideazione; vuoti di suono evidente, entrambi ruotano nel livello C, dell'assenza più astratta ed affettiva - Se, data una nota, la comprensione ordinaria di essa coglie timbro e altezza in tempo secondo, una comprensione più alta della realtà conduce, all'istante, a capire il silenzio del suono, quando e come la nota ha prodotto l'anti-nota, il proprio tacere che antecede il mondo: mentre il piano evidente immediatamente scompare, ascoltare il nulla che esiste subliminale: invece del nucleo addensato, la nota indica il luogo dell'anti-mondo. La musica salta la mediazione sensoriale, impegna direttamente i livelli più alti della corteccia cerebrale, luoghi dell'assenza - Io fisico e io spirituale sono identici: cosa; che l'uomo è obbligato ad essere e a proiettare nel mondo. Il vuoto è il togliersi della cosa, la capacità di assumere il distacco dalla cosità per cui si è arrestato il processo biologico: pensare privi di cosa, facendo a meno del pensiero stesso, è conoscere il nulla di sé e delle cose, l'alterità - Impossibile per l'uomo comprendere il concetto di 'altro': l'altro è l'assenza: l'io fisico cessa dall'essere tale, di continuo sollecitato a produrre un mondo fisico: vuoto nell'istante in cui elabora il concetto - Assolutamente prossime, talvolta, l'una all'altra le due condizioni della cosa e del nulla: se la cosa si ritirasse di un infinitesimo di spazio rispetto allo spazio in cui è fissata e compattata dalla proiezione delle strutture mentali, biologiche, sarebbe già cosa nell'ambito del nulla, diversa in ogni momento da se medesima (anti-cosa) - Non concetto filosofico, 'nulla' è l'esperienza dell'assolutamente altro, diverso dalla fissità della cosa (la necessità di identificarsi in una radice unica). Lo spostamento da cosa a nulla è minimo ma totale. Potrebbe non prodursi mai l'alterità, a causa di una struttura biologica univocamente determinata dall'evoluzione.