Sunto della IX Lezione 92-93 | IX LEZIONE |
Una lingua serrata fra due livelli dell'assenza: pensiero, linguaggio più astratto e vuoto; mente, linguaggio più affettivo e pieno della pre-madre. La madre esistita finora, in cui ha origine concreta la mente, tiene lontano da sé il livello alto del pensare. Separatasi dalla madre, la mente può pensare il pensiero. Dietro un modo di disporsi della realtà, individuabili una madre, una mente - Con l'uomo, attraverso un processo di desaturazione, l'evoluzione ha prodotto un'organizzazione nascita-vita-morte in cui si muove un pensiero, ma non posta sul livello dell'assenza - Estrema povertà culturale e mentale della legge principale della teoria evolutiva (l'evoluzione avviene per caso e per necessità): formare un maggiore livello culturale nella storia umana tale da produrre la capacità della mente di staccarsi dalla madre-mente (la madre onnipotente ha impedito il distacco), di ottenere spazio per il livello dell'assenza - Nulla al di fuori del pensiero: sua produzione e proiezione il mondo: un tentativo di sviluppo del pensiero la storia (l'evoluzione si è mangiata un pezzo del pensiero): essa non ha generato finora niente di differente dall'ente nascita-vita-morte (il morire umano è ancora il morire dell'inizio dei secoli, un morire animale), privo di ampio progetto, luogo affettivamente piccolo e inarticolato, cui l'atto pensante attuale resta omogeneo - Mente tuttora satura della sessualità animale, della sua tensione vitale: vita attaccata all'elemento-evento della morte. Tuttavia il pensiero può disporsi nella condizione psicofisica per cui il mondo sia interagito nel modo più assente e, attraverso il feed-back, la struttura mentale produttrice della povertà del sistema vita-morte, scavandosi, possa originare la mente assente, la relazione infinitamente diversa. Ideazione distaccata dalla mente originaria dell'evoluzione, fuori di vita e morte, che assumono significati profondamente diversi: una morte affettiva e vuota, patrimonio dell'ideazione intrinseca al soma, non più agente come retroazione sulla vita in una catena infinita: meno satura di sé la morte, altrettanto la vita.