Quaderni di Scienza
Si tratta di questioni di soglia: ammesso che la realtà si manifesti al di sopra d'un certo livello di soglia, quanto rimane al di sotto di essa è da ritenersi pari a nulla.
Esiste un grado di soglia delle attività nervose periferiche e centrali, al di sopra del quale la realtà è manifesta, al di sotto del quale la realtà è nulla, pari allo zero.
Allora, se il livello (o grado) sopraddetto fosse spostabile a un gradino inferiore, dovrebbe ammettersi l'emergenza d'un altro stadio (o stato) della realtà, prima occultato. Ovvero dovrebbe potersi ammettere un ulteriore accoppiamento tra l'attività pensante e percettiva e la realtà ad essa corrispondente.
Ma poiché quello stadio di interazione è ritenuto pari a zero, la realtà e l'attività ad esso corrispondente che ne deriverebbe, sarebbero anch'esse pari allo zero.
O forse, più verosimilmente, pari a una differenza - a quella differenza non pensabile, la differenza assoluta -, essendo il nuovo grado di realtà - accoppiato alla nuova entità pensante - d'altra origine, d'altra composizione, d'altra essenza, essendo del grado subliminale, di quel grado ritenuto pari allo zero, e cioè al di fuori della possibilità di comprensione ed esistenza.