Da tempo penso che sta diventando sempre più inutile denunciare fotograficamente la miseria dei popoli sottosviluppati, gli orrori delle guerre, i massacri e i contromassacri, i bambini denutriti (che sono denutriti perché c’è qualcuno che ha interesse a mantenerli in quello stato), la fame. (…) Oggi mi sembra più utile documentare la potenzialità umana dei poveri, degli uomini che vivono in una costante paura dell’oggi e del domani, che sono obbligati dalla violenza del potere economico a morire anziché a vivere, che sono la vera forza vitale del mondo, obbligata però a vivere come massa sfruttata: questi uomini che riescono – finché possono – a conservare un’allegria, una ricchezza umana, una capacità di comunicazione, di poesia e di sincerità ormai impossibile per la classe dominante. (…)

(Lisetta Carmi, Maracaibo, in Tempi moderni, XIV, N.11, estate 1972, Dedalo, Bari)