Gesto de-materializzante in-Assenza
(in relazione al Plotter-painting dal titolo: Assenza: in-dematerializzazione)
Il Gesto de-materializzante in-Assenza come gesto-del-pensare,
capace di produrre nell’oggetto il suo mancare-vuoto. Gesto che
pone l’oggetto-cosa di realtà nella sua specifica zona
di crisi (zona di-distacco in-Assenza). In questa l’oggetto entra
nella condizione di non-necessità e finisce del suo eccesso di
realtà fenomenico-concreta (la turbolenza della cosa). Essa è
conseguenza dell’organizzazione (sistemica) psico-sensoriale di
Homo sapiens, organismo ancora influenzato dalle proprietà del
sistema animale, nella precedente fase evoluzionistica.
Il gesto e la sua azione sono anche pensabili come mutazione-astratta
dell’insieme oggetto di realtà concreta e fissata, ora
fattosi oggetto oscillante e astratto-non cosale. E’ espressione
maggiormente compiuta, propria dell’asistema Homo Abstractus:
libero dai vincoli d’una rappresentazione proiettiva e speculare
d’un cervello-pensiero che in Homo sapiens ha avuto nella ripetizione
(coazione a ripetere) – e non nella differenza - uno dei presupposti
del suo generare mondo.
Un cervello-pensiero-emozione ora capace della consapevolezza (basculante)
del luogo in cui la mancanza (quale insieme delle microcessazioni-assenze
dell’attività nervosa superiore) è generatrice del
nulla-affettivo catalizzatore in-assenza d’un mondo coerente con
la sua trasformazione in asistema complesso.
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Il pesante oggetto di cui la realtà è costituita è
il mezzo con cui la mente di Homo pensa l'esistenza d'un reale. A causa
di quest'oggetto, povero d'un mancare a suo fondamento, la realtà
concreta copre la mente dell'uomo della sua morte cosale. La mente umana
si fissa perciò quale oggetto passivo, analogo alla cosa concreta,
che è così prodotta incessantemente sotto la spinta di
uomo. In questo mai cessa il timore d'essere esposto al finire di quell'oggetto
concreto - mente, cosa e mondo - , prefigurando l'esperienza terrifica
che appartiene alla patologia schizofrenica, nella cui morsa l'uomo
si dibatte per un insufficiente sviluppo evoluzionistico, affettivo
e intellettivo.
(P. F. Aforismi in-Assenza 1997-2004)