Premessa
al manifesto del Teatro dell’Oggetto-Mancato
Tutta
la realtà, compreso il pensiero di Homo s., è oggetto-mancato.
Nel cuore della realtà sta il mancare; la realtà è
cessata d’essere tale e cerca una via per poter esistere quale
possibile entità (mancante).
Il Teatro dell’oggetto mancato è il cuore della realtà
e del pensare la realtà. In questo sito la rappresentazione di
mondo è cessata, e al suo posto sta una fine-di-mondo pronta
a mostrarsi in-quanto-finita.
Il (gesto del) pensare di Homo s. è mezzo d’accesso a codesto
cuore. Il gesto del pensare è veicolo d’un mancare di mondo.
Il gesto teatrale è gesto d’un mancamento che sta nel cuore
della realtà che è cessata, essendo mutata di segno e
di energia (anergia).
A-rappresentazione
Rappresentare il mancato, rappresentare il cuore che manca, rappresentare
il vuoto dell’assenza.
Non rappresentare altro che nulla: la voce che manca, l’essere
che s’invola, il nulla che sfora l’universo facendone una
ciambella bucata nel mezzo. Cogliere il tempo che muore all’istante;
rappresentare l’oggetto del tempo che fluttuando si nega e s’apre
al suo cessare.
Il tempo che cessa: lo spazio che incrinandosi s’apre e s’invera.
Il Teatro della lunga immaturità biologica cerebrale (il teatro
della neotenia).
Ad
ogni parola la sua crisi. Il cervello che muore e che sa così
parlare, morendo.
Come
cessare, come vivere, morendo?
Con chi parlare, a chi parlare, che cosa dire, se non c’è
nessun altro al di fuori di me (il cervello che pensa)?
Chi parla, chi risponde, chi infine tace, là dove termina l’orizzonte?
Ma se l’universo manca, se l’oggetto del desiderio cala
oltre l’inclinazione dell’universo, quale oggetto, quale
parola pensare?
Come
pensare nell’altro che pensa, ed esserne distaccato?
Come morire, nell’altro che vive e che sente, essendo anch’io
l’altro che cessa e s’invera dove non-sono e nulla è
(già) stato?
Come essere attore, come fingere l’atto che genera, ed esserne
generato al momento, in ogni momento che genera il luogo (teatrale)
in cui poter vivere e morire finalmente in pace?