Il
linguaggio e l'assenza di cosa
Il
linguaggio astratto - l'espressione peculiare di Homo
sapiens - costituisce il medium di relazione e di adattamento per
eccellenza, in mancanza di oggetto concreto. Esso dà origine a un mondo
che è più prossimo al suo finire: un mondo descrittivo e simbolico è
nella sua gran parte sine-materia. Il linguaggio è quell'invenzione
del sistema uomo che più avvicina questo organismo vivente-pensante
a una dimensione prossima al nulla o all'assenza (di cosa) - rispetto
a ogni organismo precedente. E' probabile che un'ulteriore evoluzione
del linguaggio - e perciò del sistema Homo in generale - conduca all'inverarsi d'un universo costituito
della sua stessa mancanza, un universo assente ricco d'un linguaggio
che segnala ad ogni suo tratto un niente fecondo. Il linguaggio - con
la sua capacità di attrarre a sé e trasformare in-nientità l'oggetto-cosa
- avrà sostituito allora definitivamente - e vittoriosamente - l'oggetto
concreto, traccia residua e malcerta, sintomo d'una supposta incongruenza
sistemica dell'attuale fase evoluzionistica; mancato scarto d'un'arcaica
origine animale non tralasciata.
(P. F. Esergo da: N. Ferrari,Passi, sospensioni, balzi e capriole dell'evoluzione
, 2002)
|