Dell'Assenza.
Cos'è assenza? E' il niente, in assenza del quale nessuna cosa, compreso il nostro esistere, il nostro pensare, potrebbe aver luogo, avere presa nei nostri (deboli) sensi. (P.F. Aforismi in-Assenza, 2002)
Della coscienza
1. La coscienza è anticipazione della vita e del
sistema ad essa inerente. (P.F. Aforismi in-Assenza, 2002)
Coscienza e assenza
La cosiddetta presa di coscienza è atto del pensare che più s'accomuna allo stato di morte (cosciente-astratta). La presa di coscienza implica la perdita e la trasformazione della componente vitale. Il corpo compartecipa della presa di coscienza, ed esso stesso diviene coscienza-mente. Il corpo in tale situazione s'immenta. (P.F. Aforismi in-Assenza, 2002)
Circa (l')Assenza
A monte di ogni attività mentale - in particolare di quelle attività non teleologiche, e perciò in particolare a monte delle attività della mente non cognitiva - sta una (pre-)condizione vuota di oggetti mentali. E' una condizione vuota di immagine e di linguaggio. Si tratta d'un nulla (relativamente alle entità che hanno una qualche presenza rilevabile dall'attività generale della mente stessa). E' un vuoto non-vuoto, un nulla non-nulla: perché esista un mondo occorre che sia premessa una condizione di tal genere, una condizione in cui tutti i segnali sono già cessati, ovvero non sono mai stati (sono assenti). Occorre che la mente - l'attività mentale-cerebrale - si permei di tale stato in-assenza. La mente deve apprendere a cessare della sua attività ininterrotta, satura di presenze (segnali, informazioni, attività linguistiche e prelinguistiche). Partecipi della condizione che permetta ad essa d'esistere quale sistema finale (interfaccia) dell'interazione con la realtà, da cui dipende e che in continuazione genera. La mente convenzionale (nota) - quanto dell'attività mentale la mente conosce solitamente - costituisce l'anello esterno d'una mente ad essa antecedente (spazio amentale). Spazio vuoto di oggetti mentali, costituito d'un vuoto oscillante, vuoto altro, vuoto amentale, dalla cui oscillazione dipende l'esistenza (relativa) d'una realtà esterna. La relazione tra questo spazio amentale e la realtà esterna (dipendente da questo spazio) disegna uno spazio generale costituito d'un vuoto (quantico: amente). Questa relazione (amente-realtà esterna) dà origine a un'entità di nuovo genere - assenza -, che è campo vasto e vuoto dell'organizzazione sensoriale e mentale finora esistita. L'organizzazione di realtà che ne deriva prescinde dalla differenza posta finora dal pensiero occidentale di corpo, mente, vita e morte. L'organizzazione sensoriale, in particolare, partecipa d'un'attività generale caratterizzata da uno stato in cui gli oggetti fisici e mentali hanno perso di peso sensoriale-percettivo-mentale e hanno acquistato il peso, lo spessore di quanto potremmo chiamare astrazione di fisicità sensoriale, percettiva, mentale, con ciò intendendo l'esistenza di corpi mentali e affettivi la cui fisicità è diventata fisicità astratta e mentale, perdendo della loro eccessiva e satura concretezza sensoriale, povera del catalizzatore mentale. (P.F. Aforismi in-Assenza, 2002) |