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              Il 
                paradigma scientifico 
              Una mattina di 
                tempo variabile - con qualche nuvola e squarci di sereno - egli, 
                affacciandosi al mondo, pensò: "Ma che strano, basterebbe 
                che il cervello un po' di più riuscisse a pensare; se imparasse 
                a distogliere lo sguardo dal solito mondo; rompere un poco l'equilibrio 
                per starsene fuori.... basterebbe che il nostro organismo acquistasse 
                un po' più di forza interiore, una scintilla per essere diverso, 
                anche di pochissimo, che tutto cambierebbe. Sarebbe sufficiente 
                anche soltanto uno scarto impercettibile che tutto il mondo - 
                la coscienza e il suo esterno - , l'intera cultura e l'opinione 
                degli uomini si modificherebbero. Forse non sarebbero neppure 
                tanto necessarie né ripetitive fino all'ossessione come da sempre 
                lo sono. Così, raccolto nel suo pensare mentre passeggiava lungo 
                un viale del parco, all'improvviso, senza alcun avvertimento preventivo, 
                gli cadde sulla testa una stella - invero, di non scarse dimensioni 
                - , di quelle che sono ritenute dall'opinione corrente e dagli 
                studiosi essere astri fissati nel cielo una volta per tutte. "Così 
                impàri!"...  
              Era stata smossa, 
                con tutta probabilità, quella stella dal posto dov'era - come 
                ai più apparve nel sogno - dalla forza trasgressiva di quel pensiero. 
                E quel pezzetto di Storia - o tutt'intera - sparì ben presto poiché 
                nulla che ricordasse quell'episodio lasciò una traccia tangibile 
                nel tempo; pure era già scomparso il cratere, quello che s'era 
                formato nell'impatto con la Terra dell'enorme astro del cielo. 
                    
                
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