Il centro assente della struttura

Luogo_centrale.jpg (145044 byte)

   L’introduzione del volume a forma di calotta nel parallelepipedo del mercato preesistente, anziché la sua giustapposizione a semplice copertura, ha comportato un risultato architettonico esterno a partire dalla definizione interna. Ciò è evidente nella silenziosa presenza della calotta che, compenetrata nei diversi livelli del complesso, non si lascia scorgere all’esterno dallo sguardo del visitatore.
   La coesistenza di due elementi dalle differenti specificità - l’uno (calotta) propone l'irregolarità dalla forma antropomorfa d’origine (la teca cranica), l’altro (quadrato) è l’espressione razionale della forma in quanto depurata da qualsiasi irregolarità - ha aperto la possibilità di un’unità del complesso ricca di differenze.
   Nel riprodurre la forma a calotta, astraendola dalla sua origine antropomorfa, per ripensarla e ridefinirla al fine di farne un elemento architettonico, si è voluto mantenerne la specificità di ente in sé definito ma non concluso. Tale caratteristica è derivata dalla funzione di copertura dell'encefalo svolta da parte della teca cranica: dovendo seguire l'evoluzione dell'ente che copre, essa non è forma definitivamente fissata. Ciò è evidente nell'irregolarità dell'elemento architettonico proposto che non doveva perdere della complessità e della cangianza dell'elemento originario.
   Si è proceduto nella ricerca di un’insieme architettonico-strutturale generato dal dialogo tra le due forme anziché essere prodotto da un impoverimento dell’una in funzione dell’altra. Il risultato finale è costituito dal quadrato di partenza scomposto su più livelli compresenti nel punto centrale. Il complesso si presenta quindi organizzato nella simultaneità anziché nella sequenza gerarchica di spazi. Varcata la soglia l’abitante si troverebbe a vivere la mancanza di un unico punto di riferimento. Ciò è sottolineato dalla presenza nel punto centrale della forma a calotta che, nata dall'interno e interconnessa alle relazioni del complesso, non si pone quale punto di riferimento dato a priori, oltre a non possedere una conformazione in cui sia possibile scorgerne il vertice. Si apre così la possibilità di sperimentare una relazione con il luogo architettonico a più punti focali, ampia ed altra non essendo subordinata all’implicita presenza di punti di riferimento. Attraverso tale sospensione dell’abitare consueto si invera l’esistenza di uno spazio fisico e mentale con una propensione ad una più ampia libertà relazionale.

 


Homepage
in-Assenza

Homepage Architettura
HomePage
Architettura