Teatro

Gruppo della Astratta Commedia:

Per circa tre anni un gruppo di non-attori ha lavorato presso il Centro Studi Assenza sulla 'Astratta Commedia'; il gruppo interagendo con il linguaggio teatrale dell'Assenza si poneva come sperimentatore e interfaccia tra "la fissità non mutante dell'espressione attuale del pensiero e dell'esistenza di Homo Sapiens" e il nuovo stadio in nuce della specie (Homo abstractus).

I sunti di ogni incontro, effettuati da uno dei componenti del gruppo, sono una traccia dell'attività come si è formata ed autoorganizzata nel corso del tempo.

 

Qui di seguito sono riportati gli ultimi sunti:

Riunione del 28 agosto 2000

Il gruppo torna a riunirsi dopo la prova generale di metà luglio.
Per questa sera era previsto di provare una parte del primo livello, in previsione di una ulteriore prova complessiva e successivamente della presentazione "ufficiale" della performance.

Alessandro pone all'attenzione del gruppo due questioni scaturite dalle osservazioni degli spettatori dell'ultima prova. In primo luogo dovrebbe essere chiarito subito al pubblico che gli è possibile entrare in scena e partecipare all'azione - anzi, lo si dovrebbe esplicitamente invitare a farlo.
Un secondo problema emerso è che risulta difficile per il pubblico riconoscere i diversi a-personaggi in scena, ed è ancora più difficile cogliere per i singoli a-personaggi le differenze tra gli stadi normale ed "altro" (per esempio tra A ed (A)).
Il gruppo entra in una discussione per valutare i modi in cui risolvere questi problemi; si nota il passaggio dato dal fatto che si inizia a lavorare anche sulla base di riscontri provenienti da persone esterne al gruppo stesso.
Viene innanzitutto proposta la possibilità di preparare un breve scritto introduttivo da distribuire al pubblico, in cui siano contenute le indicazioni sulla libertà di movimento degli spettatori, oltre alle indicazioni su chi siano gli interpreti delle diverse parti.
Riguardo all'identificazione in scena dei diversi a-personaggi e dei loro diversi stadi, il dibattito procede a lungo, perché il problema è che si tratta di una differenza che per lo più non è evidente, ma che occorre rendere "visibile" al pubblico, perché in assenza di ciò sulla scena tende a rimanere una indefinizione eccessiva.

Dopo diverse ipotesi, si decide di far indossare dei colori diversi ai diversi a-personaggi e ai loro diversi stadi: per esempio A e (A) saranno in rosso o in bianco, B e (B) in blu, e così via. Gli stessi colori saranno utilizzati per indicare gli a-personaggi nelle note del foglio introduttivo, che Nicolò e io nel frattempo prepareremo.

Si decide di provare le due metà del primo livello durante i prossimi due incontri del lunedì sera, e di effettuare la presentazione della Commedia domenica 17 settembre; su quest'ultima data si attende la conferma definitiva da parte di tutti i non-attori.

 

Gruppo della Astratta Commedia

Riunione del 4 settembre 2000

Il gruppo si riunisce e prova circa metà del primo livello.
Rispetto al solito, anche se i preparativi della scena si dilungano un po', sembra che i non-attori abbiano molto meno bisogno di confrontarsi sulle rispettive parti prima di iniziare; il clima è particolarmente rilassato e disteso.

Durante l'esecuzione - durata circa un'ora e un quarto - , nonostante qualche passaggio non sia stato effettuato correttamente, c'è stata una maggiore fluidità da parte del gruppo. Probabilmente le continue prove di parti molto lunghe stanno abituando i non-attori a contenere maggiormente la Commedia rispetto a qualche tempo fa.

In effetti Susanna alla fine ha notato che, poco dopo l'inizio, c'è stata una fase in cui è sembrata mancare intensità, come se l'esecuzione in quel momento stesse avvenendo "a maglie larghe"; secondo lei ciò avveniva perché i non-attori, quando si trovavano fuori dalla scena, tendevano a essere poco in relazione con gli altri. A questo comunque ha fatto seguito tutta la parte restante in cui c'è stato un crescendo di intensità che è arrivata ad essere elevata, perché secondo Susanna le specificità di ciascuno entravano molto bene in relazione tra loro. Fa anche presente che ad ogni prova ciò che accade sul piano delle relazioni e della formazione del senso è diverso: ogni volta, quindi, trova che la lettura di quanto avviene sulla scena è differente.

Lunedì prossimo verrà provata la seconda metà del primo livello.

 

Gruppo della Astratta Commedia

Riunione del 11 settembre 2000

Prima dell'inizio vengono distribuite alcune copie di una bozza del foglio di presentazione, da distribuire agli spettatori presenti alla prova generale di domenica 17.

Stasera era previsto di provare la seconda metà del primo livello della Commedia. Da subito, però, vengono poste alcune questioni relative alla prova generale, la cui discussione impegnerà tutta la serata.

Ci si chiede innanzitutto a chi chiedere di partecipare come spettatore alla Prova. Dando per scontati tutti i facenti parte dei gruppi di lavoro del Centro, si pensa in primo luogo di estendere la comunicazione ai partecipanti ai Seminari. Anche Stefania fa presente che alcune persone dal Luogo sarebbero state volentieri presenti.
Si pone a questo punto il problema di dove sistemare gli spettatori. Il gruppo decide di sospendere la prova e di riorganizzare lo spazio del teatro per accogliere un certo numero di persone; questo porta a ripensare velocemente la disposizione degli oggetti nel teatro e dei posti a sedere. Si decide di permettere una miglior visibilità anche dei non-attori che recitano sul soppalco, quindi buona parte delle sedie vengono disposte sul lato opposto a quello dei pianoforti; alcuni posti vengono approntati anche sul soppalco stesso.
Un conteggio approssimativo porta già a oltre 20 possibili spettatori. I posti disponibili per ora sono 21, a meno di sistemazioni o modifiche ulteriori.

Si pone anche la questione se prevedere o meno un intervallo durante la Prova. Nel cercare un punto idoneo del testo in cui poterlo effettuare, si pensa al silenzio di 5' a pagina 81 - proprio a metà del primo livello. Si discute però se sia opportuno modificare i tempi e i passaggi previsti dall'autore, introducendo degli elementi o delle modalità non previsti, oppure se non sia meglio restare più aderenti possibile al tessuto temporale dello svolgersi della Commedia. Si preferisce questa seconda soluzione, anche se - in un modo non troppo concreto, quasi "sfuggente" - si cercherà di permettere una pausa per gli spettatori presenti.
Eventualmente, io e Nicolò indicheremo nello scritto qualcosa in merito all'intervallo.

Si discute brevemente anche sull'indicare la durata prevista della Prova. Secondo Nicolò questo non è in accordo con il metodo della Commedia, il cui tempo si va formando simultaneamente al suo svolgersi e non è quindi corretto "inquadrarlo" a priori. Il gruppo preferisce però indicare una stima approssimativa per la durata, per non lasciare un elemento di indefinizione per chi parteciperà.

Io chiedo al gruppo che, a partire dalle riunioni successive alla Prova, compatibilmente con le disponibilità e gli impegni di ciascuno si cominci a distribuire tra tutti l'attività di stesura del sunto di ogni riunione.

Il gruppo ha dedicato quasi tutto il tempo dell'incontro ai temi in discussione. Vista l'importanza di una prova complessiva di tutta la seconda metà del primo livello, si decide di incontrarsi di nuovo giovedì 14 alle 20:00 per effettuarla.

 

17 settembre 2000: PRIMA RAPPRESENTAZIONE DEL PRIMO LIVELLO DELLA COMMEDIA
presso il Centro Studi Assenza

 

Gruppo della Astratta Commedia

Riunione dell'8 ottobre 2000

Il gruppo si apre sulla questioni del sunto. Alessandro domanda chi si occuperà della sua redazione questa sera, ma pone anche la questione della sua funzione e se sia ancora valida e attuale. Nel dibattito che segue viene definito il significato dei sunti sia all'origine, quali resoconti puntuali e rigorosi richiesti da Paolo sugli sviluppi in seno al gruppo del teatro, tanto di metodo che di studio del testo, sia gli sviluppi successivi del loro utilizzo (pubblicazione on-line, testo di documentazione sul lavoro del gruppo per coloro che non partecipano agli incontri). Ci si chiede se ora che l'elemento di metodo è già formato abbia ancora senso redigerli. Emerge l'importanza del sunto quale elemento di verifica del lavoro svolto, non solo per il gruppo stesso ma anche per uno studio del testo o della sua messa in scena; si ipotizza anche che in una nuova pubblicazione della Commedia sia possibile introdurli in appendice quali elementi di interesse per uno studio sulla nascita di un gruppo di lavoro e di studio del testo e della sua messa in scena. Si concorda sul proseguimento della loro elaborazione a turno. Susanna precisa che non lo farà in quanto ciò potrebbe interferire con il suo ruolo di spettatrice, in qualità di osservatore esterno. Nicolò espone alcune questioni poste da Paolo a lui e Andrea quali registi: durante la rappresentazione Paolo ha fatto delle foto di scena, ma sono venute male perché - secondo lui - gli attori erano ancora troppo legati al loro essere, dovevano ancora svestirsene. Fa notare i punti salienti che la Commedia contiene già all'inizio e che dovrebbero accompagnarla nel suo farsi: uno è la ferita narcisistica posta dall'esergo - "Io è morto, assenza sia fatta!" - che dovrebbe essere assunta e vissuta in tutto lo sviluppo della Commedia verso l'assenza, peraltro anch'essa già presente dall'inizio. A ciò segue la profezia del Prologo, un'apertura verso l'altro, verso Homo sapiens; quindi c'è la "filastrocca", che pone la leggerezza e la comicità. Questi tre livelli secondo Paolo dovrebbero essere nella Commedia, accompagnarla nel suo farsi. Paolo si è reso disponibile a intervenire su questioni sollevate da parte del gruppo, diversamente da quanto è avvenuto durante lo studio del primo livello. Dalla visione del filmato della prima messa in scena si è evidenziato un problema relativo alle pause, stacchi e intervalli durante la recitazione: la loro imprecisione comportava una perdita del ritmo, come se la temporalità di sfrangiasse. Luciano nota un problema simile ai movimenti dei non-attori quando si parlano. Propone che ciascun non-attore si costruisca una sorta di traccia-percorso dei movimenti da effettuare in attesa degli interventi del proprio a-personaggio. Alessandro propone che i registi visionino il filmato e segnalino al gruppo i punti più interessanti da analizzare. Alessandro nota che è mancata un'unità complessiva perché nella scena manca una metà del cervello-terrazza, una delle due unità principali "a tendenza speculare ma non coincidente". Il gruppo, per ragioni sceniche, ha sempre disposto la messa in scena solo su uno dei due livelli. Secondo Paolo si può ipotizzare che la Commedia venga rappresentata contemporaneamente su due piani differenti, con una temporalità reciproca "sfasata". Alessandro ipotizza di usare un filmato della messa in scena della Commedia con dei video disposti nel teatro, a mo' di livello simultaneo a quello che viene rappresentato in scena dai non-attori.

 

Gruppo della Astratta Commedia

Riunione del 16 ottobre 2000

Dopo una lunga discussione, si decide di cominciare a leggere e recitare il secondo livello dell'Astratta Commedia.
Secondo il parere di Andrea, Véronique e Zizine bisognerebbe delimitare la scena con delle luci sottili e colorate, in modo da evidenziare la scissura che sta nel centro della scena.
Leggendo il testo si evidenziano nuove a-persone, specialmente il ruolo di F, assegnato ad Alessandro; viene proposta a Patrizia una nuova modalità di recitare, più sottile e su un piano diverso rispetto al suo modo usuale di interpretare la Commedia.
La riunione si fa vivace per la discussione fra le a-persone riguardante il nuovo livello introdotto dalla Commedia.

 

Gruppo della Astratta Commedia

Riunione del 23 ottobre 2000

Come d'accordo con la volta scorsa abbiamo deciso di proseguire la lettura dell'Astratta Commedia da pag. 131; un attore deve leggere la parte di A in B e in C/ Non - A) in piedi e poi seduto. Roberto Grassini, Alessandro Ferrari esprimono idee differenti ma in conformità con quanto deve avvenire sulla scena. Nicolò Ferrari dice che è interessante l'ipotesi che a recitare questa parte siano due persone che si alternino a vicenda, - per esempio Luciano Eletti e Veronique Beraud, Veronique dice che il personaggio potrebbe recitare una parte nella sala del teatro e una parte dall'alto. Intanto si discute anche come provvedere all'illuminazione della sala con uno spot come richiesto dalla pag. 117. Andrea Moroni suggerisce anche l'uso di apparecchiature elettroniche sia video sia audio per la parte di A in B e in C/Non-A. - Questo al momento non sarà possibile ma potrà avvenire in una prossima volta. Intanto si decide che in futuro alcune pagine della Commedia potrebbero essere discusse insieme all'autore.
Patrizia Brighi dice che anche per lei sarebbe interessante capire il doppio aspetto di questo personaggio. A metà della discussione Susanna Verri fa notare che A in B e in C/Non-A potrebbero essere stadi diversi di A. Al momento si procede con la lettura e il personaggio di A in B e in C/Non-A viene letta da Luciano Eletti. Si continua la lettura fino a pag. 138 mentre gli attori pensano per la prossima volta di recitare le stesse pagine, però con gli oggetti necessari per la recitazione. Susanne Delorme si interesserà per farci sapere per l'acquisto di uno spot colorato che sarà necessario a rendere variabili i colori della scena come chiesto dal testo.
Viene terminata la lettura della Commedia e ci si dà appuntamento per la prossima volta lunedì 30 ottobre.

Gruppo della Astratta Commedia

Riunione del 30 ottobre 2000

Il gruppo odierno viene dedicato alla prova delle luci e alla discussione di alcuni quesiti da porre a Paolo in una prossima riunione. Sono presenti alcuni ingrandimenti fotografici eseguiti da Emilio relativi alla rappresente azione del 17 settembre.
Zizine ha portato un nuovo proiettore di luce, preso in affitto per oggi (£ 50.000), in grado di produrre molteplici effetti, con vari colori e con la possibilità di ingrandimento e restringimento del campo, che valutiamo di grande interesse tanto che ne ipotizziamo l'acquisto. Con questo proiettore si riescono anche a creare i bordi di luce della scena-cervello e la scissura mediana della stessa.
La prevista partecipazione di Paolo  stata rinviata a quando avremo maggiormente elaborato gli elementi da chiarire con lui. Iniziamo pertanto a prendere in considerazione il problema dei costumi e Veronique propone delle tuniche bianche, intere, successivamente dipinte da Paolo. Alessandro si chiede se la tunica abbia un qualche senso specifico, magari simbolico,per il quale venga scelta.
Roberto ritiene che le tuniche siano troppo impegnative, forse anche ingombranti e abbiano poca attinenza per questo tipo di recita. Zizine ripropone l'idea delle magliette dipinte per tutti.
Successivamente si passa a valutare il testo e si individuano due punti di difficile interpretazione, a pagina 131 (chi si intende per A in B e in C/Non-A) e a pagina 135 (A/B). Infine si rileva che a pagina 118 è prevista la proiezione di filmati in video.

 

Gruppo della Astratta Commedia

6 novembre 2000

Luogo: Secondo livello/Primo passaggio

Theoria
Iniziare, dopo le veloci esplorazioni dei lunedì scorsi, con scenografia e regia insieme (Nicolò)? Meglio procedere in parallelo, anziché scegliere l'una o l'altra (Andrea). È essenziale che i due registi tengano l'intero e non discutano solo fra loro, se non per soluzioni prettamente tecniche (Alessandro). Non devono formarsi compartimenti stagni (Roberto). Il Secondo livello sembra richiedere un nuovo metodo; che fare dell'analisi del testo (Nicolò)? Occorre muovere la macchina scenica; solamente con la messa in atto si può trovare la via e porre le giuste domande al testo (Sizine). Conseguire un rapporto adeguato tra testo e contesto (Andrea). Qual è il numero opportuno di pagine da svolgere per incontro (Nicolò)? Benché sia improponibile determinarlo a priori (Roberto) e si possa solo indicativamente (Veronique), cinque o sei appare ragionevole (Alessandro, Roberto). Importante è tenere l'unità dell'azione assente (Susanna). La difficoltà a partire con il nuovo inizio (Veronique) sembra suggerire un ritorno al piano sperimentale (Nicolò). Evitare che pezzi lunghi conducano a discussioni che impediscano la messa in scena (Alessandro). Prima delle riunioni ciascuno pensi al tratto da esaminare in comune; il Secondo livello ha temporalità e ritmo nuovi, nuove a-persone; si legga sino al Secondo passaggio e si porti proposte (Veronique). Finché non si muoverà il testo sulla scena non si riuscirà (Sizine). È una fase in cui si deve prestare attenzione a non girare in tondo (Andrea). Meglio affrontare le questioni allorché si manifestano (Patrizia) e allestire una scena anche minima, ma atta a sorreggere il testo (Veronique).

Praxis
(pagg. 117-118)

Scambio di idee sull'opportunità di acquistare o affittare l'efficace lampada provata la volta scorsa. Elaborazione dei suoni, in particolare del "soffio lungo" all'attacco del Secondo livello. Si conviene che le a-persone si trovano in scena al suo aprirsi. Per quanto concerne la prima battuta, reciterà C se questi, interrogato silenziosamente da A, riterrà di aver raggiunto una giusta sicurezza di sé; altrimenti A. Non è chiaro a chi il parlante, C o A, debba rivolgersi. Esame della parte di A, del suo andare avanti e indietro guardando ciascuno diritto negli occhi. Si tratta di un passo importante e sottile, di un "miracolo giocoso e misterioso", retto dal rincuorare A, da sguardi, gesti e movimenti affettivi che non si fissano nella memoria.

 

Gruppo della Commedia Astratta Riunione
13 novembre 2000

Il gruppo, al termine di un periodo in cui vari componenti (Patrizia, Stefania, Marilena, Gianugo, Roberto e Luciano) hanno a turno scritto il sunto delle riunioni, si pone la questione sul senso che la stesura settimanale dei sunti ha in relazione all'attività, per il fatto che si è passati dall'avere un'unica persona che li redigeva all'avere più persone tra cui questo compito viene distribuito. Paolo in generale ritiene la loro stesura interessante, ma non fondamentale. Susanna fa presente la mancanza in questi ultimi sunti di un "filo" conduttore, nel senso che lo spostamento continuo di punto di vista - che è quello specifico di ciascun individuo che redige il riassunto - non ne permette una lettura unitaria e continua, nel modo in cui era possibile prima, perché non viene mantenuto lo stesso punto di riferimento. Finora sono anche troppo pochi, per cui dei punti di osservazione diversi non hanno ancora avuto il tempo di definirsi meglio. Luciano legge il suo sunto di lunedì scorso, interessante per il suo modo assai differente di riferire dell'attività del gruppo. In generale, la considerazione del gruppo è che per quanto si è visto finora, questa modalità della redazione a turno da parte di diverse persone non funziona. Secondo Susanna questa modalità potrebbe invece diventare qualcosa d'altro, rispetto all'avere un unico punto di osservazione; in un arco temporale più lungo potrebbe formarsi un campo più aperto. In relazione alla proposta di Nicolò di pensare a un tipo di riassunto "univoco" per tutti (per mettere meglio in relazione tra loro le diverse letture dell'attività), Susanna pone anche una questione di metodo più ampia: l'équipe si trova in una fase in cui le diverse attività (lo studio dell'Astratta Commedia, i gruppi di studio, etc.) si giovano molto dell'emergenza delle singole specificità degli individui, piuttosto che di un uniformarsi di qualsiasi genere. Da parte mia do al gruppo la mia disponibilità a ricominciare la stesura dei sunti di tutti gli incontri, come era d'abitudine fino a poco tempo fa. Il gruppo decide di continuare a provare la rotazione dei redattori, e valutare la questione più avanti alla luce di quanto emergerà rispetto al variare i punti di osservazione. Viene ricordato che era stata proposta una data intorno a metà dicembre per una rappresentazione aperta del secondo livello. Si pensa di far slittare la data in gennaio, perché difficilmente il gruppo potrà essere pronto così a breve; soprattutto, nota Susanna, il gruppo si sta ancora confrontando con una temporalità di questo tratto della Commedia diversa da quella del primo livello. Questo è vero anche in relazione alla parte provata stasera (alle pagine 117-119), in cui risulta arduo definire le relazioni tra i diversi soggetti, così come lo svolgersi stesso della Commedia. Risulta chiaramente che in questo tratto è il piano temporale ad aver bisogno di una maggiore elaborazione e definizione; sono presenti diversi elementi di sospensione e variazioni di ritmo che avvengono su piani differenti, che rendono particolarmente complesso questo passaggio. Durante l'attività sono anche iniziate delle prove per l'utilizzo dei video in scena; lunedì prossimo si continuerà a cercare delle soluzioni.

 

Gruppo della Commedia Astratta Riunione
20 novembre 2000

Stasera il gruppo affronta il secondo livello, il suo inizio e le diverse scene introdotte dalle indicazioni teatrali, cui si vuole dare enfasi, in modo che i non-attori possano assimilarle meglio. Si affronta di nuovo questo secondo livello che (ormai è il terzo o quarto gruppo) sembra spostare l'asse di continuità del gruppo stesso. Come se si dovesse cominciare più volte per trovare un nuovo riferimento, Susanna ricorda (e per alcuni è una novità) che il secondo livello non è in un tempo successivo, rispetto al primo livello, ma è in parte simultaneo. E' sul problema del tempo che il gruppo incomincia oggi a interrogarsi analizzando un'indicazione del testo in cui delle persone devono produrre una sorta di movimento di andata e ritorno. Ci si chiede come pensare queste persone. Con quale tempo rispetto alla battuta di B? Prima, durante oppure dopo? Analizzando il testo si vede che tale movimento nasce in A, è interno ad A: "più mi avvicino più mi separo dall'altro, me da tutti voi e me da me" e prosegue in B e nel gruppo di persone indicate. Tutto l'insieme è simultaneo, sebbene anticipato in A e in B. Si propone di realizzare la scena di queste persone come un teatrino, concomitante: si propone che le persone entrino in scena a un certo punto della battuta di B, ma non prima. Si deve capire che B anticipa la scena con distacco e quindi senza una dipendenza temporale, ma si deve evitare di produrre una goffa replica di un movimento pulsante, infatti le persone dovranno produrre un movimento che abbia una sua vita propria, una sua verità, anche se parziale. Ci si chiede come realizzare tutto questo La musica dovrà fare da tappeto. Si deve solo provare. Alla fine qualcuno osserva che le persone agiscono in un tempo un po' troppo limitato. Altri trovano invece il risultato interessante, forse la scena potrebbe prolungarsi persino un po' di più. I registi insieme al gruppo valutano altri particolari scenici come i video, e le ombre cinesi di mani in movimento che dovrebbero essere proiettate su un telo. Si cercano soluzioni tecniche per proiettare lo spot di un minuto del Centro Studi Assenza, e ci si chiede se dovrà essere accompagnato dalla sua stessa musica. Il gruppo volge al termine, ci si rammarica che il tempo in cui si calca la scena sia ancora troppo poco, rispetto al tempo richiesto da tutta una serie di altre considerazioni di tipo scenico.

 

Gruppo della Commedia Astratta Riunione
27 novembre 2000

La riunione inizia con circa 20 minuti di ritardo a causa dell'assenza di alcuni componenti dell'equipe. Si decide che la pubblicazione su Internet dei sunti delle riunioni verrà accompagnata dall'indicazione dell'autore. Dopo la recitazione del pezzo che va da pag.117 a pag.120 si discute su come rendere alcuni componenti scenici: -quando e per quanto tempo il gruppo di persone indicato alla fine di pag.118 dovrà stare in scena ( si decide che ciò avverrà fino alla fine dell'intervento di B a pag 119) -come produrre le musiche ed i suoni indicati dal testo. In seguito si prende in esame la parte di E a pag 120 e se ne prova una prima recitazione. Al termine della riunione Nicolò fa notare come sia ancora troppo esiguo il tempo in cui si riesce a calcare la scena (oggi circa 20 minuti).

Alessandro

 

Gruppo della Commedia Astratta Riunione
Riunione del 11 dicembre 2000

Luogo: Secondo livello/Primo passaggio

Theoria:Ripresa dei problemi lasciati in sospeso (pagg. 120-123), in particolare dell'indicazione scenica "Le persone sulla scena parlano e si scambiano l'essere…Poi tornano in scena" (pag. 123). Occorre studiare come andare "tra il pubblico a provare le nuove battute": le battute di A appena dette (Zizine)? Sembra piuttosto trattarsi dell'anticipo di future battute; di A, B, C e di tutte le altre persone (Alessandro). L'eco durante la parte di VARIANTE DI E (pag. 121) inizi dopo "Ullallà" (Alessandro, Patrizia) e giunga dal lato del mare (Patrizia). Le scarpine appositamente calzate da Patrizia-eco alleggeriscono la scena. Il Gruppo si trova ad affrontare problemi di ruolo propri di opere come Sogno di una notte di mezza estate: lì gli attori devono interpretare un muro, la luna (Susanna).

Praxis (pagg. 120-123):Si riprende dall'attacco di E. Funzionano le persone che camminano, si toccano, si scambiano di posto (pag. 120), purché prolunghino l'azione dopo l'ingresso di VARIANTE DI E. La differenza tra le persone in scena qui e quelle a pag. 123 consiste nello scambiarsi, là, l'essere. Provare le nuove battute tra il pubblico è scambiare "l'essere sé l'una con l'altra a piacimento" e le battute stesse (Alessandro), così che si crei una nuova lingua (Zizine, Patrizia) e la parola perda la sua eco concreta, il suo riflettersi. Il Gruppo noti la discontinuità con cui analizza la tessitura delle parti, sebbene possa darsi che sia opportuno lasciare buchi nel procedere (Alessandro). Ricordare sempre che il senso è dato dall'insieme (Susanna). Ci vuole il senso per poter recitare (Zizine). D'altro canto, nessuno può pensare di comprenderlo subito; eppure bisogna recitare (Nicolò); tanto più che lo strisciarsi gli occhi e il buttarsi a terra di UNA PERSONA DEL GRUPPO, momento solenne (Zizine), è un po' vero e un po' falso (Roberto). L'andare tra il pubblico (pag. 123), movimento non silenzioso, deve potersi ben cogliere (Andrea): la scena si svuoti, allorché le persone provano le battute, precedenti o seguenti, come studiando a voce le istruzioni dell'autore poste tra parentesi. Si forma una 'metaprova', un piano intermedio fra la prova effettiva, letterale e il farsi stesso, proprio della Commedia: "Itze…begovich…Itzebegovich…Itzetbegovich!". L. E. P.S.: Il giorno in cui, tempo fa, al Gruppo fu pronunciato per la prima volta il nome di Itzetbegovich coincise con la data delle dimissioni del presidente bosniaco, un di-mettere senza precedenti sulla "scena" balcanica.

Luciano

 

Gruppo della Commedia Astratta Riunione
Riunione del 18 dicembre 2000

Si inizia discutendo sui ruoli delle a-persone - sullo scambio degli esseri - come è detto nel testo. La proposta di Zizine e Andrea è quella di usare lo spot con la luce azzurra in modo che questo, proiettato sulla a-persona, dia l'effetto di un personaggio a più sfaccettature. Si discute sulla data in cui può essere recitato il primo e il secondo livello dell'Astratta Commedia; sono tutti d'accordo che questo sarà possibile nel mese di marzo. Si parla poi dello scambio degli esseri, decidendo che ci siano due persone che si scambiano fra loro la stessa parte (come un doppio), inventando anche le frasi. Poi si passa alla recita della Commedia. Si comincia con E (Marilena), per poi passare alla variante di E (Alessandro) ed alle altre a-persone che recitano i loro soliti ruoli. Patrizia interpreta una parte particolare; fa una donna che recita, imitando l'eco e muovendosi morbidamente sulla terrazza-cervello, come un passo di danza, sfiorando gli oggetti. Nicolò segna il tempo con uno strumento musicale in legno su cui batte con una bacchetta. La riunione si conclude con il dubbio se sia giusto il nostro modo di interpretare lo scambio dell'essere fra le a-persone; Roberto puntualizza che sarebbe necessario che una parte del secondo livello venisse recitata in mezzo al pubblico, rimarcando che il grosso problema è lo spazio che manca. Il gruppo riprende l'8 gennaio 2001.

Marilena

 

Gruppo della Astratta Commedia
Riunione del 18 dicembre 2000

Ci si riunisce stasera per riprovare la parte già fatta del secondo livello e quella successiva . Oltre a Gianugo, ancora ricoverato, stasera manca anche Roberto. Si decide quindi di non riprovare il primo passaggio del secondo livello, già più volte provato, ma di proseguire direttamente con il secondo passaggio e di collegarci con Gianugo, la nostra voce fuori campo, che ha ricevuto da Zizine il testo della parte da recitare "a distanza" di UN TALE DEL GRUPPO. Tentiamo più volte di connetterci telefonicamente con l'ospedale, e più volte riusciamo a prendere la linea che però cade per via delle difficoltà di collegamento in teatro. Gianugo riesce però a rispondere, e questo è già un primo passo. Poi si cerca di attivare in teatro il viva voce per potere sentire la voce amplificata. Il telefonino viene quindi posto su una delle due scatole dipinte, che separano la parte destra da quella sinistra della scena. Si sente la sua voce, al centro. E' Gianugo con la sua battuta d'attacco a dare il via. Il gruppo di non attori è in una sorta di sospensione-attesa (collegamento). La linea cade qualche volta. Ma è infine emozionante ascoltare la voce-persona-assente (Gianugo), dare il via alla recitazione e farsi assolutamente presente, mentre il luogo del teatro-gruppo, in questa sorta di sospensione-attesa-collegamento, ha al suo centro il proprio fuori campo. L'intero collegamento ha fatto da premessa-condizione alla prova di questa sera. E' forse anche interessante notare come abbiano preso vita sulla scena una serie di particolari-movimenti spaziali dei non-attori.

Patrizia

 

Gruppo della Astratta Commedia
Riunione del 19 febbraio 2000

Il gruppo si riunisce e si prepara ad andare rapidamente in scena a provare, come concordato nell'ultimo incontro.
Man mano che arrivano tutti i partecipanti, i presenti discutono del passaggio a pagina 134 in cui, mentre B parla, "A diviene B; B diviene A e C contemporaneamente parla". Si analizza il testo che precede e che segue, e si interpretano le parole successive: "No, mi difendo, mi definisco (...)" come quelle di B che diviene conspevole di essere A, si scopre; si decide che sia comunque Zizine a leggere per intero la parte di B.

Il gruppo decide poi di completare l'analisi del testo fino al termine del secondo livello, a pagina 138.
Vengono definite le varie parti e si stabiliscono, almeno in prima approssimazione, alcuni dei passaggi di scena. Dopo questo lavoro, il gruppo si mette in contatto con Gianugo (il quale, grazie ad un telefono vivavoce, può partecipare alle prove) e prova in scena la Commedia alle pagine 130-138.

La prova termina piuttosto tardi,e non c'è il tempo per discuterne. Come accade spesso negli ultimi tempi, il gruppo sembra avere bisogno di tempo per trovare una sua unità e quindi per riuscire a provare la Commedia in scena. Anche stasera, nella fase iniziale dell'incontro il metodo di lavoro del gruppo tendeva ad essere un po' confuso.

Andrea

Riunione del 26 febbraio 2001

Luogo: Secondo livello Relazione dell'Autore Proprio oggi Corrado Accordino, regista teatrale, attore e docente di recitazione, ha pro-posto all'A. di portare in scena la Commedia l'autunno prossimo o nella primavera 2002. Il progetto cui sta pensando da mesi l'ha condotto all'analisi dei luoghi di circa cento posti con pianta ad anfiteatro: il Teatro Libero di via Savona, la saletta del Franco Parenti, l'Out-off (e il Filodrammatici?). Occorrono due mesi di prove agli attori pro-fessionisti e la riduzione drammaturgica del testo a una sera per due ore e mezza circa di spettacolo, da replicare per una settimana. Entro due settimane Accordino presenterà progetto e budget. Ritiene possibile dover assumere scelte di regia non condivise dall'A. (ma questi affer-ma di non avere obiezioni), specialmente allo scopo di coinvolgere il pubblico nel vivo dell'azione. Ipotizza un palcoscenico a più livelli dove far interagire attori e video, uti-lizzando riprese di vita quotidiana come partenza per narrare le trasfigurazioni dagli es-seri concreti fino alla loro scomparsa. Studierà la serie di sunti del nostro Gruppo, che vorrà incontrare tra alcune settimane. L'A. ha posto il problema non facile dell'interazione tra professionisti e persone del Gruppo: è pensabile che procedano per linee parallele, mentre il loro effettivo utilizzo sulla scena, nell'ipotesi favorevole, non potrà andar oltre le parti secondarie. Accordino intende scritturare attori interessati alla particolarità del testo e svincolati dalla tecnica di scuola. La collaborazione musicale con AGON, al fine di far svolgere alla musica il ruolo che ad essa spetta, sarà purtroppo subordinata alle esigenze di bilancio. L'A. avrebbe preferito vedere Accordino nella parte di A, ma questi considera la regia in al-ternativa alla recitazione. Al progetto di una pubblicazione, a cura di O barra O, di un volumetto composto di di-versi "dialoghetti morali" intorno alla trasformazione del Luogo di Aimo e Nadia, Ac-cordino accetta di partecipare con un dialogo sul teatro [l'A. esce].

Theoria 1 C'è da chiedersi perché da parecchie sere si riesca a recitare solo nei minuti finali (An-drea). Il Secondo livello è assai diverso dal precedente; ciò è avvertibile anche dallo spettatore (Susanna). Una maggiore ricchezza scenica richiede impegno al di là della re-citazione (Roberto). Per quanto importante non bisogna appiattirsi sul discorrere: anche solo cinque minuti di recitazione per sera contribuiscono a creare lo scarto (Luciano). Nuovo intervento dell'A. La riduzione richiesta da Accordino, purché intelligente, interessa. I molteplici elementi della Commedia, come quelli dell'arte (problema messo in luce dal critico d'arte Sciac-caluga), sono ardui da cogliere, i comuni strumenti critici, divisi per competenze, non riescono a contenerli tutti. Lasciarsi inserire in un disegno semplificato consente inoltre l'inclusione [l'A. esce].

Theoria 2 La proposta di Accordino costituisce stimolo a proseguire fino in fondo l'esperienza del lavoro al servizio del testo, per rendersi disponibili a vivere le trasformazioni generate dalla Commedia (Zizine). Il "raddoppio" da parte di professionisti dell'opera del Grup-po apre una nuova prospettiva: doppi teatri che a distanza si relazionano e moltiplicano la complessità. Intanto il Gruppo potrebbe in un vero teatro ritagliarsi la parte di coloro che nella Commedia provano a mettere in scena la Commedia (Luciano). I nostri A, B e C spettatori di attori professionisti vivrebbero uno scarto invisibile ma attivo nella rap-presentazione. Riuscirà loro ciò che non riesce a noi del Gruppo: memorizzare il testo? Se anche riuscissero parzialmente, a loro insaputa nascerebbe un testo nuovo (Zizine). Lunedì prossimo si reciteranno comunque almeno due pagine; l'obiettivo (e la sfida) pe-rò è l'intero Secondo livello.

L. E.

 

Per scaricare tutti gli altri sunti relativi al gruppo dell' "Astratta Commedia" (file doc).