Le vie (assenti) del nuovo pensare
E' proposto all'attenzione del lettore
e dello studioso un primo organico esplicarsi nella forma orale e in quella scritta d'una
nuova condizione del pensare - insieme del vivere e del morire - d'un livello
qualitativamente migliore, ricco d'una più ampia complessità e astrazione rispetto a
quello con cui finora homo sapiens s. ha avuto a che fare, in modo non certo felice
e compiuto.
Passo a passo, lungo il fittissimo argomentare, ci s'inoltra in un terreno dov'è
possibile per homo abbandonare vincoli vetusti, non più opportuni, residuo
maldestro di un'evoluzione bloccata, impedimento a un distacco che potrebbe essere
decisivo al fine d'una condizione migliore per l'intero esprimersi della specie. Si
propone una differente, attiva capacità di relazione con la realtà vissuta nella
simultaneità consapevole e assente, oltre la fissità degli schemi consueti
cui la coazione a ripetere, propria della ragione e dei sensi attuali, costringe.
L'iter che tali lezioni disegnano, permettendo un cammino del conoscere del tutto nuovo,
è appassionante: alla grande complessità concettuale e astratta s'accompagna una
mediazione dell'affetto razionale e consapevole che, una dopo l'altra, intesse le
proposizioni e insieme l'intero progetto; è un viaggio che appaga e, al medesimo tempo,
libera dai vecchi legami, dai millenari pregiudizi d'un pensiero e d'un linguaggio
superati, chi si ponga partecipe della sconvolgente rivoluzione dell'intelletto e dei
sensi che tale proposta intende.
Con le lezioni - che sono il risultato di oltre vent'anni di studi e ricerche in campo
teorico e clinico - si giunge a dimostrare in modo convincente come la realtà attuale sia
carente d'una proprietà fondamentale - equivalente a un vuoto, uno zero, un nulla aperti
e attivi, un presupposto di vita e di morte 'astratte', denominato 'Assenza' -, così da
essere tragicamente incompleta.