“E ancora consentitemi di guardare ancora una volta a come ci ha
ridotti la guerra. Essa ci toglie via tutte le successive sedimentazioni
della civiltà, e lascia riemergere l’uomo primitivo che è
in noi. Ci costringe a essere eroi che non vogliono credere alla proprio
morte, ci addita lo straniero come un nemico di cui ci si deve preoccupare
e desiderare la morte e ci spinge a non tener conto della morte delle
persone amate. In tal modo la guerra rende insostenibili tutte le nostre
convenzioni culturali sulla morte”.
(S. Freud, Noi e la morte in N. Janigro, La guerra moderna
come malattia della civiltà)
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