" (... ) Era forse possibile che il soma - la parte più concreta dell'uomo - si fosse disposto ad essere totalmente investito e modulato dal linguaggio, così da trasformarsi, diventando della sua stessa sostanza? Era pronto a farsi compenetrare da quella disposizione eccezionale che è l'astrazione, libera di sostrato concreto che è caratteristica normale di ogni atto del pensiero, differente dall'oggetto cui i nostri sensi sono abituati fin dalle profondità del tempo evoluzionistico? Basta pensare una cosa, pronunciarne il nome, e voilà, eccola qui, intera e concretizzata, senza averla dovuta trasportare con tutto il suo peso, un'inerzia gravosa accumulatisi - è probabile - in millenni d'immobilismo, di mancata smaterializzazione a causa d'un errore banale nel trapasso evoluzionistico?"

(P.F. Agli estremi della scienza e dello spirito. La creazione del nulla, 2002)