Prove e omissioni

Aveva rimandato a dopo - a un dopo indeterminato - l'impegno che gli dava fastidio - in realtà si sarebbe potuto trattare per lui di qualunque impegno in quanto tale, naturale presupposto del vivere umano. Non aveva ancora preso in considerazione il fatto che quel suo procrastinare era stato probabilmente l'unica azione cui aveva dato qualche importanza: ciò che stava continuamente rimandando era l'incontro finale, l'appuntamento decisivo con la sua morte.

Gli si chiusero gli occhi all'improvviso; non sappiamo se ciò fosse capitato casualmente o invece fosse stato proprio quello il primo e ultimo atto che lui si fosse deciso a compiere volontariamente perché consono con il desiderio di provare una volta per tutte l'abbraccio cruciale cui egli stava dietro si può dire da sempre. Ma era successo che la morte in quel suo mancare reiterato s'era scordata di lui definitivamente.

Passi carmatici

Ho un dubbio feroce, quello che qualcuno abbia già conosciuto e vissuto quanto sto vivendo ed egli sia già morto. E che questa mia presenza in vita sia soltanto il facsimile di quell'esperienza ormai finita, un prolungamento trasferito in me subdolamente sulla base d'una vaga speranza che sia possibile scontare un giorno una colpa mai commessa.

                                                                 (Da Paolo Ferrari: A differenza dell'essere: racconti e novelle in-Assenza, 2001)