Oblio e offesa

 

Un giorno Dio, dopo averci pensato su non poco, oltre alle cose e alla loro presenza non disgiunta dalla memoria le cui tracce occorrono per costruire il mondo, inventò e diede origine all'oblio e all'assenza. Fu così che la materia incominciò ad evolvere più liberamente da un'antica fissazione, con minor accumulo e maggiormente vuota di quanto fino allora era riuscita: portava ora in sé l'ipotesi non certamente astrusa - come ai primordi s'era creduto - di vantare un giorno un impasto così astratto e acuminato da identificarsi con l'intelletto umano onde gareggiare ad armi pari con chi, avendola generata, cinicamente l'aveva tradita - essa aveva a lungo tra sé e sé rimuginato, mortificata e offesa, ritenendosi vittima della cosmica omissione d'un dio preda fin troppo facile dell'indifferenza.